CICLISTA INVESTITO DA AUTO A ROMA. MORTO

Ieri sono andato a letto presto per recuperare la stanchezza di una giornata molto impegnativa. Alle 22:30 o giù di lì mi sono risvegliato improvvisamente sconvolto da un brutto sogno. C’era una festa con tanti amici, gli amici che ho conosciuto grazie ad una sola semplice scelta che ho fatto più di 6 anni fa. C’era una pessima notizia che arrivava all’improvviso a strappare l’armonia. Un’altra morte sulle strade di Roma, un altro volto familiare che se ne andava, un’altra vita spezzata, la vita di una persona conosciuta. Mi sveglio con la bocca impastata da una sapore amaro e, anche se mi rendo conto che era solo un sogno, una rabbia enorme mi monta dentro. Poi faccio la cosa più stupida, guardo il telefonino, guardo le ultime notifiche e vedo. Su Twitter c’è una terribile notizia dell’Ansa: CICLISTA INVESTITO DA AUTO A ROMA. MORTO.

Sono sveglio. Leggo la rabbia degli amici. Sono contento di leggerli perché così ho la conferma che sono ancora vivi. Mi assale un dolore immenso perché non si conosce il nome di questa ennesima vittima. Senza un nome, senza un volto, un altro fantasma destinato all’oblio. Ci ricordiamo i nomi e talvolta anche i volti di Eva, Giuseppina, GiacomoLuigi, Domenico ma tanti altri non li abbiamo mai conosciuti. Non li abbiamo dimenticati. Li ricordiamo con le bici bianche legate a quel palo. Li teniamo in foto sulle nostre pagine Facebook. Reclamiamo giustizia per loro ma soprattutto reclamiamo un modello di convivenza diverso sulle nostre strade. Chiediamo città in cui spostarsi sia sicuro per tutti e non solo per chi “indossa una corazza” o si muove con l’ausilio di un motore. Portiamo avanti una battaglia civile che sappiamo giusta. Da due anni diamo vita al movimento #Salvaiciclisti. Non possiamo dire che nulla sia cambiato in questi due anni ma ogni nuova perdita aumenta la nostra sofferenza. Il problema non è se o quando vinceremo ma quale prezzo dovremo pagare prima di aver ottenuto pace sulle strade.

Ai nostri amministratori abbiamo ripetuto già molte volte cosa dovrebbero fare per cambiare lo stato delle cose. Se non lo hanno ancora capito l’unica cosa che possiamo fare la prossima volta che saremo chiamati a scegliere è di non votarli ed invitare a non votarli mai più.

A tutti gli altri, a coloro che si spostano ogni giorno in automobile, scooter, moto, camion, autobus… a tutti coloro che non sanno, non possono o non vogliono proprio fare a meno di guidare un mezzo a motore chiediamo il rispetto di ogni vita umana che incontrano lungo il proprio percorso quotidiano. Chiediamo di non superare i limiti di velocità, di non parcheggiare in doppia fila, sulle strisce pedonali, sul marciapiedi o agli angoli degli incroci, di attendere il verde al semaforo senza superare la linea di fermata, di non mettersi alla guida quando hanno sonno, hanno bevuto o fumato, hanno assunto psicofarmaci. A tutti chiediamo di sentirsi sempre responsabili delle proprie azioni e di guidare con estrema prudenza in qualsiasi contesto. Sembrano richieste banali ma sono tanti di questi piccoli comportamenti che ogni giorno strappano altre vite umane in una guerra senza confini.

Ieri c’era il blocco del traffico a Roma o meglio avrebbe dovuto esserci il blocco dei veicoli inquinanti ma io non me ne sono reso conto. Ho attraversato la città in bicicletta da Monti al Raccordo, andata e ritorno. Ovunque ho incontrato autoveicoli che circolavano nonostante fosse apparentemente vietato. Sono sempre più convinto che questi provvedimenti siano inutili. I finti blocchi domenicali servono solo a lavare le coscienze dei nostri amministratori in attesa che torni la pioggia. Poi lunedì ricomincia la solita routine. Intanto ieri è morto un altro cittadino che si spostava in bicicletta. Ieri era una “domenica ecologica”, un altro giorno di guerra sulle strade.

1 comment so far ↓

#1 giancarlo on 03.17.14 at 12:10

Si, ieri era la “domenica Ecologica”, c’era il blocco del traffico e solo per attraversare l’Appia Antica e andare alla Caffarella con mio figlio c’è stato il solito patema d’animo. Dato che le auto vanno a 80kmh come al solito….anche li anche ieri.

Mi viene una enorme delusione – a quasi un anno dalle elezioni comunali – l’assenza di un piano della ciclabilità. La non comunicazione su quello che l’amministrazione pensa di fare. Aver unito PGTU e piste ciclabili è stata scelta “debole”. Si doveva decidere di far capire ai Romani che si inizia a pensare alle bici, e invece si è fatta la sparata dei Fori Pedonali….

La mancanza di una persona responsabile per il comune a pensare a chi si muove senza mezzi a motore significa tutto. Credo serva UNA persona che veda la città da punto di vista ciclistico, che difenda chi va a 20kmh. Come a Copenhagen, si!

Serve che si decida che la città della Grande Bellezza/Bruttezza cambi con la pianificazione di corsie ciclabili, contro ciclabili, bici nei cortili, bici in metro.

Serve che si inizi! Disegnando delle bici sull’asfalto per mettere bianco su nero che ci siamo. Poi possono venire attraversamenti rialzati nei moltissimi luoghi di pericolo, piste in sede propria, orecchioni agli incroci e altri investimenti di medio periodo.

L’inizio sono le bici nei cortili e le ciclabili disegnate.